Auditorium > Piacenza > ANAT COHEN & MARCELLO GONÇALVES

ANAT COHEN & MARCELLO GONÇALVES

27giugno201921:30Fondazione di Piacenza e Vigevano

Lo spazio raccolto del cortile di Palazzo Rota Pisaroni, caratterizzato dal nobile porticato a cinque aperture sulla controfacciata, ospiterà il 27 giugno alle ore 21.30 il duo composto dalla clarinettista Anat Cohen e dal chitarrista Marcello Gonçalves, succosa anteprima della rassegna itinerante Summertime in Jazz. Si tratta dell’unico concerto di tutta la manifestazione che si svolge in città, voluto dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, principale ente sostenitore, che anticipa di quasi tre settimane il resto del programma, che si concentrerà tra la seconda metà di luglio e la prima metà di agosto e toccherà alcune delle più belle località disseminate sulle colline piacentine. 

L’ingresso a questo concerto, così come a tutti gli altri di questa manifestazione, è libero e gratuito. 

Si tratta di una coppia molto affiatata, sia nella musica che nella vita, che suona da anni nei più importanti teatri in tutto il mondo. Anat Cohen è un'artista che si è imposta come riferimento assoluto per il clarinetto, misurandosi coi più svariati linguaggi - dalla musica classica al Jazz, passando dalla musica ebraica, colombiana, venezuelana, cubana - per trovare una perfetta collocazione con le forme portanti della musica popolare brasiliana (Choro, Valsa, Samba), prodotta dalla sette corde di Marcello Gonçalves, uno dei massimi chitarristi carioca di oggi. I due talentuosi musicisti per il concerto piacentino proporranno principalmente brani tratti dal loro disco “Outra Coisa”, in cui hanno rivisitato in una nuova prospettiva le melodie leggere ed eleganti di Moacir Santos, uno dei più innovatori e influenti compositori brasiliani, pur rimanendo fedeli alla sua opera, sia per quanto concerne la precisione nella scrittura che per la libertà che la sua musica ispira. I timbri del clarinetto e della chitarra a sette corde si coniugano per dare levità, eleganza, allegria, piacere e libertà a questo prodotto musicale. Il risultato suona curiosamente familiare per ascoltatori di diverse provenienze e culture, probabilmente per un parallelismo quasi immediato con il lavoro di Stan Getz e João Gilberto.