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L’età dei MURI | Angelo Bolaffi "Germania e Europa trenta anni dopo"

26novembre2019ore 18:00Auditorium della Fondazione, Via Sant'Eufemia 12, Piacenza

GERMANIA E EUROPA TRENTA ANNI DOPO

ANGELO BOLAFFI

 

Filosofo della politica e germanista, è stato direttore dell’Istituto di cultura italiana di Berlino. Tra le sue pubblicazioni, “Germania/Europa, due punti di vista sull’egemonia tedesca” (2017, con P. Ciocca), “Cuore tedesco, Il modello Germania, l’Italia e la crisi europea (2015); “Il sogno tedesco. La nuova Germania e la coscienza europea” (1993).

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L’ETÀ DEI MURI 

A trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino, la Fondazione di Piacenza e Vigevano organizza “L’età dei Muri”, un ciclo di eventi che partendo da questa ricorrenza storica propone una riflessione su un’epoca – quella attuale – che appare segnata dalla persistenza di divisioni profonde. L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Palazzo Rota Pisaroni dal presidente Massimo Toscani, da Alberto Dosi membro del CdA e rappresentante della Commissione Cultura dell’ente e da Milena Tibaldi Montenz, che oltre a far parte del Consiglio Generale della Fondazione è anche presidente del Centro Culturale Italo-Tedesco di Piacenza, da cui è partita l’idea di organizzare questo ciclo di eventi.

«La nostra contemporaneità ci vede sempre più distruggere ponti e innalzare muri» ha sottolineato Toscani, ricordando come di muri fisici, metafisici e persino poetici (dalla siepe leopardiana al meriggiare pallido e assorto di Montale) sia costellata la storia fin dai suoi albori: dal muro di Adriano, alla muraglia cinese, dal ghetto di Varsavia alle costruzioni degli anni 2000 tra Israele e Egitto, Bulgaria e Turchia, Zimbabwue e Botswana. L’elenco è lunghissimo e non risparmia il nostro paese: «Negli anni ’30 fu eretto dall’Italia un muro di filo spinato tra Libia ed Egitto, per impedire la fuga ai ribelli libici».

Toscani ha poi ringraziato Milena Tibaldi Montenz, la cui idea ha dato il via all’organizzazione de “L’età dei muri”. «L’iniziativa nasce in seguito all’invito, arrivato dalla Germania, di celebrare i 30 anni dalla caduta del muro» ha spiegato la presidente del Centro Culturale Italo-Tedesco di Piacenza, che ha raccontato di aver visto per la prima volta il Muro di Berlino nel 1968 e dell’euforia che aleggiava quando, nell’89, fu abbattuto. Una presenza torva e inquietante, che ha lasciato un senso di separazione.

«È il caso di continuare a ricordarlo? Personalmente credo di voler dimenticare – ha spiegato - ma allo stesso tempo, per non incorrere negli stessi errori, popoli, società e nazioni non devono assolutamente fare lo stesso».

L’importanza di imparare dalla storia è stata ribadita da Alberto Dosi, che ha ricordato come il progresso sia in contrasto con quello che accade in molte parti del mondo: «Il concetto di muro ci deve far riflettere - ha sottolineato -. Stiamo facendo un processo inverso a quello che negli anni Sessanta ci appariva possibile e in un’epoca in cui la comunicazione appare così potente da attraversare tutti i muri».

IL PROGRAMMA. L’avvio è previsto il 4 novembre (ore 21) con “Cronache del muro”, uno storytelling teatrale di Ezio Mauro ai Filodrammatici; l’ingresso è libero ma occorre prenotarsi telefonicamente al numero 0523.311111.

Seguirà il 9 novembre, in Auditorium, un incontro con il giornalista Antonio Polito dal titolo “Il muro che cadde due volte” (ore 18), introdotto da Giangiacomo Schiavi. Nell’occasione, presente il fotografo Carlo Orsi, si terrà l’inaugurazione della mostra Exstasi, dedicata alle immagini di Orsi  scattate in occasione della caduta del muro e allestita presso lo Spazio Espositivo di Palazzo Rota Pisaroni (visitabile fino all’8 dicembre).

In Auditorium il 26 novembre, alle ore 18, sarà ospite il filosofo e germanista Angelo Bolaffi, sul tema “Germania e Europa trent’anni dopo”.

Infine, il 4 dicembre sarà presente lo storico e scrittore Carlo Greppi, alle ore 18, che in Auditorium della Fondazione parlerà proprio sul tema “L’età dei muri”.

Conferenza stampa di presentazione

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