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Rappresentare il paesaggio: una conversazione con il fotografo Guido Guidi nell’ambito del NEB Festival

10giugno2022ore 17:00Auditorium della Fondazione, Via S. Eufemia 12 - Piacenza

Rappresentare il paesaggio

una conversazione con il fotografo Guido Guidi nell’ambito del NEB Festival

Venerdì 10 giugno alle ore 17 presso l’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, il celebre fotografo dialogherà con Paola De Pietri e Stefano Graziani. Modera Francesco Zanot.

 

Il 10 giugno alle ore 17 presso l’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, si terrà la conversazione d’artista Rappresentare il paesaggio, che vede coinvolto Guido Guidi in dialogo con Paola De Pietri e Stefano Graziani.

 

La conversazione, moderata dal critico e curatore di fotografia Francesco Zanot, verterà sui temi di paesaggio, viaggio e spazi interstiziali, ripercorrendo la decennale ricerca di Guidi sulla Via Emilia.

L’incontro è realizzato in collaborazione con il Polo territoriale di Piacenza del Politecnico di Milano in occasione del NEB Festival, manifestazione che avrà luogo dal 9 al 12 giugno in tutta Europa con lo scopo di dare visibilità al più ampio numero di attività in linea con gli obiettivi del New European Bauhaus. Quest’ultima, promossa dalla Commissione Europea, è un'iniziativa creativa e interdisciplinare nata con lo scopo di creare uno spazio di incontro per progettare futuri modi di vivere, al crocevia tra arte, cultura, inclusione sociale, scienza e tecnologia, che prevede il coinvolgimento diretto della cittadinanza per immaginare un futuro sostenibile e inclusivo, agevolando il dialogo tra esperti, imprese e istituzioni.

 

BIOGRAFIE RELATORI

Guido Guidi

Cesena, 1941. Vive e lavora a Cesena.

Dal 1956 è a Venezia dove studia prima Architettura allo IUAV e successivamente Disegno industriale, seguendo tra gli altri i corsi di Luigi Veronesi, Carlo Scarpa e Italo Zannier. È nel clima vivace del periodo veneziano che decide di dedicarsi con continuità alla fotografia, indirizzando il proprio sguardo verso gli spazi marginali e anti-spettacolari del paesaggio italiano. Dalla fine degli anni sessanta realizza importanti ricerche personali, indagando il paesaggio e le sue trasformazioni e sperimentando al contempo il linguaggio fotografico attraverso progetti di ricerca legati alle trasformazioni delle città e del territorio, fra cui Archivio dello Spazio (1991 Provincia di Milano), le indagini sull’edilizia pubblica dell’Ina-Casa (1999) e quelle per Atlante Italiano (a cura della Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanea). Alla professione di fotografo affianca da anni attività di didattica e promozione della fotografia: nel 1989 avvia a Rubiera, con Paolo Costantini e William Guerrieri, Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea. Dallo stesso anno è docente di Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Ravenna e dal 2001 insegna presso lo IUAV di Venezia. Tra le altre mostre ha esposto in prestigiose Istituzioni museali italiane e internazionali quali Fotomuseum Winthertur, Biennale d’Arte e di Architettura di Venezia, Canadian Centre for Architecture di Montreal, Guggenheim Museum di New York e Centre Georges Pompidou di Parigi. Ha pubblicato molti libri conosciuti e distribuiti in tutto il mondo.

 

Paola De Pietri

Nasce a Reggio Emilia nel 1960, dove vive. Si è laureata al DAMS, facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Bologna.

Le sue immagini nascono da un’attenta osservazione del paesaggio, sia esso quello urbano, oppure quello organico e vegetale della natura.  Ha lavorato fin dalle prime serie di fotografie sul rapporto dell’uomo con lo spazio nelle sue dinamiche temporali e in un continuo approfondimento dell’idea di transitorietà.

Ha esposto in numerose mostre personali e collettive tra cui Galleria d’Arte Moderna, Bologna (2001); Forte Belvedere, Firenze (2003); Palazzo Te, Mantova (2004) Villa Manin, Udine (2005); Fotomusem Winterthur (2005); Museum of Contemporary Art, Shanghai (2006); Museo di Fotografia Contemporanea, Cinisello Balsamo (2007); Fondazione Fotografia, Modena (2010); Le Bal, Parigi (2011); MAXXI, Roma (2012-2019); Triennale, Milano (2013); Leopold Museum, Vienna (2014); Mart, Rovereto (2014); Multimedia Art Museum, Moscow (2014); Bozar, Bruxelles (2015); Nederlandsfotomuseum, Rotterdam (2015), MAST Bologna (2016); Museion, Bolzano (2017), Die Photographische sammlung, Colonia (2018), Museo ICO, Madrid; Palazzo Fortuny, Venezia (2018); Palazzo Barberini, Roma (2021); Galleria Nazionale di Roma (2021).

Tra i libri pubblicati: Paola De Pietri, testo di Claudio Marra, Quaderni della Galleria d’Arte Moderna di Bologna, Pendragon, Bologna, 2001; Dittici, testi di Vittoria Coen e Roberta Valtorta, Art&, Udine, 1998; To Face, testo di Roberta Valtorta e un racconto di Mario Rigoni Stern, Steidl, Gottingen, 2012; Seccoumidofuoco, testo di Francesco Zanot, Linea di Confine, 2016; Istanbul New Stories, testo di Necmi Sömnez e un brano di Pier Paolo Pasolini, Steidl, Gottingen, 2017; Improvvisamente, progetto Terre in Movimento, Quodlibet, Macerata, 2018; Da inverno a inverno, Marsilio, Venezia, 2021

Nel 2009 ha vinto il premio triennale Albert Ranger-Patzsch.

 

Stefano Graziani

Si muove al confine tra la fotografia, l’arte e l’architettura, i suoi lavori sono stati esposti in Italia e all’estero da istituzioni culturali quali Manifesta, Fondazione Prada a Milano, la Biennale di Venezia ; sono parte di collezioni pubbliche e private come CCA Montréal, Fondazione Prada, MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Fondazione Fotografia Modena, Palladio Museum , Vicenza. Insegna fotografia all’Università IUAV di Venezia e all’ISIA di Urbino, collabora con alcuni studi di architettura: baukuh, Milano; Christ & Gantenbein, Basilea; Office KGDVS, Bruxelles; Piovenefabi, Milano; Kuehn Malvezzi, Berlino; Onsite, Milano; Studio Mumbai, Mumbai; 51N4E, Bruxelles. Tra le sue pubblicazioni: Documents on Raphel, a cura di Francesco Zanot, Mousse Publishing, 2021, vincitore Italian Council VII edizioneThe Urban Fact, con Kersten Geers a Jelena Pancevac, Buchhandlung Walther König, 2021, Graham Foundation 2020 Grantee; Documents from Gordon Matta Clark private library, CCA Montreal, The Single, 2020; Palazzo Abatellis, a cura di Cloe Piccoli, con testi di Luca Trevisani, Simon Starling e Massimo Bartolini, Humboldt Books, 2019, Evento off di Manifesta 2018; Questioning Pictures, con testi di Francesco Zanot e Giovanna Borasi, Fondazione Prada, 2017; Nature Morte, Fictions and Excerpts, con testi di Nanni Cagnone e Pierpaolo Tamburelli, Galleria Mazzoli, 2016; It seemed as Though the Mist Itself Had Screamed, con testi di Kersten Geers, Nanni Cagnone e Francesco Zanot, Galleria Mazzoli, 2014; Under the Volcano and Other Stories, con testi di Anselm Franke, Rene Gabri, Arturo Carlo Quintavalle e Gianluigi Ricuperati, Galleria Mazzoli, 2009; L’isola, con nota dell’autore e citazioni da Scritti di Roberto Bazlen, Galleria Mazzoli, 2009; Taxonomies, con nota dell’autore e testi di Stefano Boeri, Antonello Frongia e Rene Gabri, A+Mbookstore, 2007. Ha curato la pubblicazione di Jeff Wall: Gestus, Scritti sulla Fotografia e sull’Arte, Quodlibet, 2013.

 

Francesco Zanot

È un curatore, saggista e docente specializzato in fotografia. Curatore di Camera – Centro Italiano di Fotografia, Torino, dal 2015 al 2017, ha curato mostre e libri di artisti come Boris Mikhailov (Diary, Walther König, Colonia), Carlo Mollino (L’occhio magico, Silvana Editoriale, Milano), Francesco Jodice (Panorama, Mousse, Milano), Takashi Homma (Widows, Fantombooks, Milano), Erik Kessels (The Many Lives, Aperture, New York), Luigi Ghirri (Kodachrome, MACK, Londra). Suoi saggi sono pubblicati sulle monografie di numerosi fotografi, e insieme ad Alec Soth è autore del libro Ping Pong Conversations (Contrasto, Roma). Direttore del Master in Photography and Visual Design di NABA, Milano, ha tenuto conferenze e seminari in istituzioni di tutto il mondo, tra cui la Columbia University a New York, ECAL a Losanna, UPV a Valencia, IUAV a Venezia. Associate editor di Fantom, ha curato le mostre Give Me Yesterday, e Stefano Graziani: Questioning Pictures alla Fondazione Prada Osservatorio di Milano. Attualmente è direttore artistico della Biennale Foto/Industria organizzata da MAST, Bologna.

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