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"Casa tra le case" e "Accogli un fratello"

13maggio2021ore 12:00Piacenza

Nel segno del welfare, e nell'ottica del recupero delle persone, sono stati sottoscritti a Palazzo Rota Pisaroni i due protocolli Casa tra le case” e "Accogli un fratello”: il primo, con Caritas, è il rinnovo del progetto avviato nel 2016 che prevede abitazioni a prezzi calmierati; il secondo è rivolto all'accoglienza di persone senza fissa dimora messo a punto anche con il coinvolgimento dell'Associazione La Ricerca e dell'Associazione PaCe.

CASA TRA LE CASE – Si tratta di uno dei progetti più longevi – è stato avviato nel 2016 - realizzati dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano in ambito welfare. E' pensato per nuclei familiari privi di abitazione adeguata che abbiano necessità di un sostegno transitorio in vista di un'abitazione su libero mercato o alloggio Erp. Il progetto ha aiutato in cinque anni 57 famiglie e 49 singoli, accolti in abitazioni a prezzi calmierati per un totale di 245 persone (di cui 87 minori). Il 93% delle accoglienze si è concluso perché i soggetti coinvolti sono tornati in autonomia economica. Gli alloggi a prezzo calmierato a disposizione sono 28. L'obiettivo è accompagnare le persone in percorsi di educazione e di reinserimento sociale attraverso una proposta condivisa e responsabilizzante, nell'ottica di una successiva autonomia abitativa. La Fondazione ha stanziato 40mila euro per il suo rinnovo.

ACCOGLI UN FRATELLO – L’altro progetto, sempre promosso da Fondazione e Caritas, ha come partner associazione La Ricerca e Associazione PaCe ed è rivolto ai senza fissa dimora. L'avvio risale al gennaio 2021, con l'accoglimento di nove persone presso l'Ostello don Zermani di via Zoni. Un operatore sociale e dieci volontari garantiscono la gestione della struttura, che offre il servizio lavanderia e i pasti, ritirati presso la Mensa della Fraternità Caritas (il sabato Mc Donald offre la cena agli ospiti). Dall'avvio, alcuni ospiti hanno trovato lavoro; altri hanno trovato un alloggio stabile.A fine maggio gli ospiti si trasferiranno in un’abitazione di via Grondana. L’impegno economico della Fondazione è di 25mila euro all’anno.