Eventi sostenuti dalla Fondazione > CI VUOLE ORECCHIO | Elio canta e recita Enzo Jannacci

CI VUOLE ORECCHIO | Elio canta e recita Enzo Jannacci

03novembre2022ore 21:00Teatro Municipale, Via Giuseppe Verdi, 41 - Piacenza

CI VUOLE ORECCHIO

Elio canta e recita Enzo Jannacci

drammaturgia Giorgio Gallione
arrangiamenti musicali Paolo Silvestri
con Alberto Tafuri (pianoforte), Martino Malacrida (batteria), Pietro Martinelli (basso e contrabbasso), Sophia Tomelleri (sassofono), Giulio Tullio (trombone)
light designer Aldo Mantovani
scenografie Lorenza Gioberti
costumi Elisabetta Menziani
regia Giorgio Gallione
produzione AGIDI, International Music and Arts

durata: 1h 15′

(ph Dorotea Castro)

...............

Enzo Jannacci, il poetastro come amava definirsi, è stato il cantautore più eccentrico e personale della storia della canzone italiana, in grado di intrecciare temi e stili apparentemente inconciliabili: allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia. E ogni volta il suo sguardo, poetico e bizzarro, è riuscito a spiazzare, a stupire: popolare e anticonformista contemporaneamente. Jannacci è anche l’artista che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare la Milano delle periferie degli anni ‘60 e ‘70, trasfigurandola in una sorta di teatro dell’assurdo realissimo e toccante, dove agiscono miriadi di personaggi picareschi e borderline, ai confini del surreale. “Roba minima”, diceva Jannacci: barboni, tossici, prostitute coi calzett de seda, ma anche cani coi capelli o telegrafisti dal cuore urgente. Un Buster Keaton della canzone, nato dalle parti di Lambrate, che verrà rivisitato, reinterpretato e “ricantato” da Elio insieme a cinque musicisti, stravaganti compagni di viaggio che formeranno un’insolita e bizzarra carovana sonora. A loro toccherà il compito di accompagnare lo scoppiettante
confronto tra due saltimbanchi della musica alle prese con un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada, reali o ideali, di “schizzo” Jannacci. Da Umberto Eco a Dario Fo, da Francesco Piccolo a Marco Presta, a Michele Serra. Uno spettacolo giocoso e profondo perché “chi non ride non è una persona seria”.

...............