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“Be Water”

CHRISTIAN SANDS TRIO
“Be Water”

05novembre2022ore 21:15Conservatorio “G. Nicolini”, via Santa Franca, 35 – Piacenza

CHRISTIAN SANDS TRIO

“Be Water”

Christian Sands pianoforte
Marco Panascia contrabbasso
Ryan Sands batteria

Interi € 22 – Ridotti € 18
Possibilità di acquisto biglietto cumulativo con il concerto del giorno successivo (Enrico Intra Trio) interi € 28 e ridotti € 24

Concerto incluso anche in abbonamento

Prevendita online: vivaticket.com

Il primo dei due concerti che si susseguiranno a distanza di qualche ora è quello di Christian Sands. Pianista, compositore e band leader. Sands ha solo trentatré anni, suona da quando ne aveva due, ma si è già affermato come uno dei talenti della sua generazione e ha già al suo attivo diverse nomination ai Grammy Awards, tra le quali anche quelle come “Best Latin Jazz Piano Solo” e “Best Instrumental Composition”. Sta così ampiamente dimostrando che aveva ragione Wynton Marsalis a definirlo, in tempi non sospetti: “A jazz star of the future”. A poco più di 30 anni, il pianista di New Haven ha trovato una precisa collocazione nella scena del jazz contemporaneo. La sua cultura musicale e la conoscenza della storia del jazz gli permettono di tenere ben saldi i legami con le radici; nello stesso tempo, Sands è un artista proteso in avanti, nella convinzione che il jazz non può indugiare sugli schemi del passato.

Pianista dalla tecnica impeccabile, dal fraseggio elegante che però non concede nulla al virtuosismo fine a se stesso, Christian Sands si presenta alla testa di un trio esplosivo e creativo con cui va in esplorazione delle radici del Post-Bop e dello Swing, infondendo loro una forte dose di modernità, passando in maniera sorprendente dal Progressive Jazz, alla Fusion e alle sonorità brasiliane e afrocubane. Il pianista è diventato noto nel mondo del jazz per aver suonato nella big band e poi nel trio di Christian McBride, che è stato il suo mentore insieme ad una eminenza grigia come Billy Taylor. Discograficamente parlando, Sands è attivo dai primi anni Duemila con qualche uscita a suo nome, e a partire dal 2017 ha registrato per l’etichetta Mack Avenue. “Be Water” è il titolo dell’ultimo lavoro come leader, ispiratogli da una frase della leggenda delle arti marziali Bruce Lee, che recita: <<Svuota la tua mente. Sii senza limiti, senza forma, come l’acqua. (…) L’acqua può fluire, spargersi, sgocciolare o spezzare. Sii acqua, amico mio>>. È un disco ambizioso che svela la capacità di Sands di costruire prodotti ben strutturati, seguendo un filo concettuale che non è un mero assemblaggio di brani. Il “filo” in questo caso è l’acqua, nella quale confluiscono tranquillità, potenza, fluidità.

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Presentata a Palazzo Rota Pisaroni la diciannovesima edizione del Piacenza Jazz Fest 2022. Si terrà dall’8 ottobre al 12 novembre e nel cartellone principale ospiterà il duo Enrico Rava e Fred Hersch, Fabrizio Bosso with strings, The Jellowjackets, Christian Sands, Enrico Intra, Fabrizio Bentivoglio e Ferruccio Spinetti, un grande ensemble per il centenario di Pasolini e tanti altri protagonisti delle scena italiana e internazionale.

Fondazione di Piacenza e Vigevano, ente sostenitore fin dalla prima ora e main sponsor della manifestazione, ha aderito all’idea progettuale con grande partecipazione e attenzione e, come tradizione, ospita il concerto di anteprima: questa sera, 21 settembre, alle 21.15 un omaggio dedicato ai Beatles di Martha J. & Chebat Quartet in Auditorium. Con Marta J voce, Francesco Chebat pianoforte, Giulio Corini contrabbasso, Maxx Furian batteria.

A seguire, una programmazione fitta e intensissima che conta ben centodiciotto musicisti sul palco, suddivisi su una trentina di concerti, senza contare alcune delle attività collaterali più amate, come i Jazz Pedibus con la marchin’ band che accompagna i bambini della primaria a scuola, i Jazz Bus con la band che farà alcune estemporanee incursioni quando uno meno se lo aspetta e tutte le attività con le scuole. Insomma, più di un mese con la musica che sarà la vera protagonista in città.

 

IL CARTELLONE PRINCIPALE

Ricco, vario ed equilibrato il cartellone principale di questo XIX festival.

Per quanto riguarda i main concert, spicca nella programmazione di quest’anno il duo che vede insieme Enrico Rava, che senza tema di smentite si può definire il più grande jazzista italiano, e Fred Hersch, il pianista che ha fatto dell’innovazione il suo elemento distintivo. I duo incroceranno le loro straordinarie storie musicali in un dialogo dai risultati non meno che sorprendenti. Un altro concerto molto atteso è quello di chiusura che avrà come protagonista Fabrizio Bosso, universalmente riconosciuto come uno dei migliori trombettisti a livello internazionale per tecnica e lirismo. Col suo quartetto accompagnato da un’orchestra d’archi diretta da Paolo Silvestri presenteranno “You’ve changed”, un progetto che racconta il grande amore di Bosso per la canzone senza alcuna distinzione né di genere né di epoca, dove il suono del Jazz riesce a lavorare in simbiosi con quello degli archi con un grande effetto emotivo. Dopo l’annullamento del loro tour europeo a causa delle restrizioni per la pandemia negli ultimi due anni, si potranno finalmente accogliere questa volta gli Yellowjackets, una band mitica che ha fatto la storia della fusion e che resiste da oltre quarant’anni senza interruzioni e con pochissime variazioni interne.

Una menzione speciale va allo “Speciale Piano Trio”, una combinazione di due concerti programmati a poche ore di distanza l’uno dall’altro che riflettono due tra le tante possibili impostazioni di una medesima formazione: quella del piano trio resa leggendaria da Bill Evans, tra gli altri. Si partirà il sabato sera con il trio di Christian Sands, pianista e compositore poco più che trentenne ma già tra i protagonisti della scena jazz contemporanea per la sua tecnica impeccabile e il fraseggio elegante che non cede al virtuosismo fine a se stesso, definito da Wynton Marsalis “A jazz star of the future”. A stretto giro la domenica mattina successiva sarà la volta del trio guidato dal pianista Enrico Intra, punto di riferimento del jazz europeo che ha ancora molto da dire sul concetto di improvvisazione e su come realizzarla al meglio insieme ai suoi compagni di avventura in concerto.

Non mancheranno anche quest’anno le commemorazioni e gli eventi speciali a cui il Piacenza Jazz Club dà sempre ampio spazio, consapevole del valore della memoria e di quanto sia utile farne tesoro. Il primo sarà anche il concerto inaugurale, realizzato in occasione dei cento anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini dal titolo “Le nuvole di Pier Paolo” che vedrà sul palco ben otto grandi musicisti italiani: Emilia Zamuner (voce), Daniele Sepe (sax), Flavio Boltro (tromba), Daniele Di Bonaventura (fisarmonica), Jacopo Mezzanotti (chitarra e arrangiamenti), Mario Nappi (pianoforte), Davide Costagliola (basso e contrabbasso) e Paolo Forlini (batteria).

Il secondo è un reading tutto incentrato sulla figura del “satiro” Ennio Flaiano, pungente scrittore che dal passato ha ancora tante cose da dirci e lo farà grazie alla voce recitante di Fabrizio Bentivoglio, che leggerà alcuni dei suoi testi, accompagnato dal contrabbasso di Ferruccio Spinetti. Un terzo tributo è quello organizzato in trasferta in virtù della collaborazione con l’associazione Tetracordo presso il Teatro Sociale di Stradella, che una delle nostre eccellenze pianistiche, Danilo Rea, renderà a Fabrizio De André, in un concerto in pianoforte solo che andrà a esplorare il repertorio denso di rimandi e di sonorità profondamente evocative del grande cantautore genovese.

Per indagare il rapporto tra musica e fotografia è stata scelta la performance multimediale dal titolo “La magia delle donne. Fra bellezza e quotidianità”, con musiche del duo composto da Boris Salvoldelli alla voce ed elettronica e Massimo Milesi ai sassofoni ed elettronica, ispirate alle fotografie dello storico reporter Pino Ninfa. Si tratta di un omaggio alla donna per musica e immagini da parte di tre artisti.

Visto il grande consenso che hanno sempre riscosso, anche quest’anno torna la proposta di un concerto in solo all’interno della Basilica di S. Savino, tra le più belle architetture romaniche in Italia settentrionale, che oltre a tanti beni artistici e a una lunga storia, gode anche della virtù di possedere un’acustica notevole. “Solitudo” è il nome dell’album da cui trarranno origine i brani suonati da Anaïs Drago che userà il suo violino per estrarre una moltitudine di suoni caratterizzati da un’amplissima ricchezza armonica e melodica.

Per biglietti, abbonamenti e informazioni piacenzajazzfest.it, mail a [email protected].

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