Eventi sostenuti dalla Fondazione > DANILO REA “A tribute to Fabrizio De André”

DANILO REA “A tribute to Fabrizio De André”

27ottobre2022ore 21:15Teatro Sociale di Stradella, via Faravelli, 2 – Stradella (PV)

DANILO REA

“A tribute to Fabrizio De André”

Danilo Rea pianoforte

Platea e palchi centrali € 25
Palchi laterali e loggione € 15
Previste riduzioni in base all’età

Prevendita on line: www.teatrosocialestradella.it
Info: 0385 246569

Concerto fuori abbonamento

Con l’audace vena improvvisativa e la virtuosistica padronanza del suo strumento il pianista Danilo Rea, uno dei principali protagonisti della scena jazz italiana e internazionale, propone al Teatro Sociale di Stradella, in collaborazione con l’Associazione Culturale Tetracordo, il suo personale omaggio all’indimenticabile Faber.
Il grande pianista in un concerto in piano solo incontra il grande cantautore genovese eseguendo un repertorio denso di rimandi e di sonorità profondamente evocative.

Unanimemente considerato tra i migliori pianisti jazz della scena mondiale, Rea attraversa generi diversi lasciando sempre un segno personalissimo. La sua creatività lo spinge a mettere alla prova le capacità tecniche e artistiche in contesti sempre nuovi rispetto a quello jazzistico originario. Dal Jazz al Pop e ritorno: così si può descrivere il percorso musicale che Danilo Rea ha fatto fino ad oggi. Il progetto su De André è ormai una pietra miliare della vita artistica di Rea, e in quasi dieci anni ha percorso migliaia di chilometri, seducendo platee italiane ed europee. In questi anni le trame del racconto musicale si sono rinforzate, equilibrando i brani che compongono il concerto per piano solo, affinandone ogni passaggio.

Danilo Rea, romano di cultura, proprio alla sua infanzia a Roma deve il suo stile inconfondibile, nato dall’incanto provato per i vecchi vinili di Modugno tra le pareti di casa, dove suonare il piano era un gioco e la musica era un sogno. Studi classici, poi Rock e Pop, sempre con il Jazz accanto, la sua vera passione, che riesce a unire la genialità dell’improvvisazione a quella sensibilità melodica che continua a riecheggiare dalla sua infanzia. Rea ha lavorato con Mina, Gino Paoli, Claudio Baglioni, Pino Daniele, Domenico Modugno, Chet Baker, Steve Grossman, Aldo Romano, Luis Bacalov; ma ciò che lo ha resto davvero celebre sono i suoi concerti di piano solo che, spaziando in qualsiasi repertorio, sono stati capaci di conquistare platee come l’Auditorium del Parco della Musica a Roma e il Guggenheim Museum a New York, oltre alle grandi sale di concerto in Europa, Stati Uniti, Sud America e Cina.

..................

 

Presentata a Palazzo Rota Pisaroni la diciannovesima edizione del Piacenza Jazz Fest 2022. Si terrà dall’8 ottobre al 12 novembre e nel cartellone principale ospiterà il duo Enrico Rava e Fred Hersch, Fabrizio Bosso with strings, The Jellowjackets, Christian Sands, Enrico Intra, Fabrizio Bentivoglio e Ferruccio Spinetti, un grande ensemble per il centenario di Pasolini e tanti altri protagonisti delle scena italiana e internazionale.

Fondazione di Piacenza e Vigevano, ente sostenitore fin dalla prima ora e main sponsor della manifestazione, ha aderito all’idea progettuale con grande partecipazione e attenzione e, come tradizione, ospita il concerto di anteprima: questa sera, 21 settembre, alle 21.15 un omaggio dedicato ai Beatles di Martha J. & Chebat Quartet in Auditorium. Con Marta J voce, Francesco Chebat pianoforte, Giulio Corini contrabbasso, Maxx Furian batteria.

A seguire, una programmazione fitta e intensissima che conta ben centodiciotto musicisti sul palco, suddivisi su una trentina di concerti, senza contare alcune delle attività collaterali più amate, come i Jazz Pedibus con la marchin’ band che accompagna i bambini della primaria a scuola, i Jazz Bus con la band che farà alcune estemporanee incursioni quando uno meno se lo aspetta e tutte le attività con le scuole. Insomma, più di un mese con la musica che sarà la vera protagonista in città.

 

IL CARTELLONE PRINCIPALE

Ricco, vario ed equilibrato il cartellone principale di questo XIX festival.

Per quanto riguarda i main concert, spicca nella programmazione di quest’anno il duo che vede insieme Enrico Rava, che senza tema di smentite si può definire il più grande jazzista italiano, e Fred Hersch, il pianista che ha fatto dell’innovazione il suo elemento distintivo. I duo incroceranno le loro straordinarie storie musicali in un dialogo dai risultati non meno che sorprendenti. Un altro concerto molto atteso è quello di chiusura che avrà come protagonista Fabrizio Bosso, universalmente riconosciuto come uno dei migliori trombettisti a livello internazionale per tecnica e lirismo. Col suo quartetto accompagnato da un’orchestra d’archi diretta da Paolo Silvestri presenteranno “You’ve changed”, un progetto che racconta il grande amore di Bosso per la canzone senza alcuna distinzione né di genere né di epoca, dove il suono del Jazz riesce a lavorare in simbiosi con quello degli archi con un grande effetto emotivo. Dopo l’annullamento del loro tour europeo a causa delle restrizioni per la pandemia negli ultimi due anni, si potranno finalmente accogliere questa volta gli Yellowjackets, una band mitica che ha fatto la storia della fusion e che resiste da oltre quarant’anni senza interruzioni e con pochissime variazioni interne.

Una menzione speciale va allo “Speciale Piano Trio”, una combinazione di due concerti programmati a poche ore di distanza l’uno dall’altro che riflettono due tra le tante possibili impostazioni di una medesima formazione: quella del piano trio resa leggendaria da Bill Evans, tra gli altri. Si partirà il sabato sera con il trio di Christian Sands, pianista e compositore poco più che trentenne ma già tra i protagonisti della scena jazz contemporanea per la sua tecnica impeccabile e il fraseggio elegante che non cede al virtuosismo fine a se stesso, definito da Wynton Marsalis “A jazz star of the future”. A stretto giro la domenica mattina successiva sarà la volta del trio guidato dal pianista Enrico Intra, punto di riferimento del jazz europeo che ha ancora molto da dire sul concetto di improvvisazione e su come realizzarla al meglio insieme ai suoi compagni di avventura in concerto.

Non mancheranno anche quest’anno le commemorazioni e gli eventi speciali a cui il Piacenza Jazz Club dà sempre ampio spazio, consapevole del valore della memoria e di quanto sia utile farne tesoro. Il primo sarà anche il concerto inaugurale, realizzato in occasione dei cento anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini dal titolo “Le nuvole di Pier Paolo” che vedrà sul palco ben otto grandi musicisti italiani: Emilia Zamuner (voce), Daniele Sepe (sax), Flavio Boltro (tromba), Daniele Di Bonaventura (fisarmonica), Jacopo Mezzanotti (chitarra e arrangiamenti), Mario Nappi (pianoforte), Davide Costagliola (basso e contrabbasso) e Paolo Forlini (batteria).

Il secondo è un reading tutto incentrato sulla figura del “satiro” Ennio Flaiano, pungente scrittore che dal passato ha ancora tante cose da dirci e lo farà grazie alla voce recitante di Fabrizio Bentivoglio, che leggerà alcuni dei suoi testi, accompagnato dal contrabbasso di Ferruccio Spinetti. Un terzo tributo è quello organizzato in trasferta in virtù della collaborazione con l’associazione Tetracordo presso il Teatro Sociale di Stradella, che una delle nostre eccellenze pianistiche, Danilo Rea, renderà a Fabrizio De André, in un concerto in pianoforte solo che andrà a esplorare il repertorio denso di rimandi e di sonorità profondamente evocative del grande cantautore genovese.

Per indagare il rapporto tra musica e fotografia è stata scelta la performance multimediale dal titolo “La magia delle donne. Fra bellezza e quotidianità”, con musiche del duo composto da Boris Salvoldelli alla voce ed elettronica e Massimo Milesi ai sassofoni ed elettronica, ispirate alle fotografie dello storico reporter Pino Ninfa. Si tratta di un omaggio alla donna per musica e immagini da parte di tre artisti.

Visto il grande consenso che hanno sempre riscosso, anche quest’anno torna la proposta di un concerto in solo all’interno della Basilica di S. Savino, tra le più belle architetture romaniche in Italia settentrionale, che oltre a tanti beni artistici e a una lunga storia, gode anche della virtù di possedere un’acustica notevole. “Solitudo” è il nome dell’album da cui trarranno origine i brani suonati da Anaïs Drago che userà il suo violino per estrarre una moltitudine di suoni caratterizzati da un’amplissima ricchezza armonica e melodica.

Per biglietti, abbonamenti e informazioni piacenzajazzfest.it, mail a [email protected].

..................