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L'Attesa

07marzo2023ore 21:00Teatro Municipale, Via Giuseppe Verdi, 41 - Piacenza
ph Fabio Lovino

L’ATTESA

di Remo Binosi

con (in ordine alfabetico) Anna Foglietta, Paola Minaccioni
regia Michela Cescon | scene Dario Gessati
costumi Giovanna Buzzi | disegno luci Pasquale Mari
suono Piergiorgio De Luca | assistente alla regia Elvira Berarducci
produzione Teatro di Dioniso, Teatro Stabile del Veneto
in collaborazione con Fondazione Musica per Roma, Teatro Stabile di Bolzano, ATCL Circuito Multidisciplinare del Lazio per Spazio Rossellini Polo Culturale Multidisciplinare della Regione Lazio
produzione esecutiva Teatro di Dioniso
Il testo L’Attesa è pubblicato da «La Nave di Teseo» di Elisabetta Sgarbi (marzo 2022)

durata: 1h 50′ (compreso intervallo)

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L’Attesa è un testo di Remo Binosi che fece conoscere l’autore veronese al grande pubblico nella storica messa in scena del 1994 diretta da Cristina Pezzoli. Ventisei anni dopo – anche come necessario recupero di un materiale forte per ritrovare un repertorio italiano importante al pari dei classici – Michela Cescon decide di riproporlo mettendo in scena due interpreti molto amate dal pubblico: Anna Foglietta e Paola Minaccioni, per la prima volta insieme sul palco, a dare corpo e voce alla nobildonna Cornelia e alla sua serva Rosa, le due protagoniste della pièce. Il testo di Binosi ha una grande forza drammatica e di coinvolgimento, a cui è difficile rimanere indifferenti e – nonostante l’azione sia ambientata nel ‘700 – i temi e i contenuti trattati sembrano parlare di noi, come se non fosse cambiato nulla: la differenza di classe, il rapporto serva-padrona, il doppio, l’amore, il piacere, la maternità, il peccato, la punizione, il femminile, il male, la morte, la seduzione. Tutto viene raccontato con continui cambi di registro narrativo, tenendo in equilibrio tra loro commedia e dramma. Il linguaggio
è originale e sorprendente, bello da recitare ad alta voce, con una naturale vis comica che garantisce una presa certa sul pubblico, paragonabile a quella dei testi di Goldoni e di Eduardo.

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