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Al via il Piacenza Jazz Fest 2023

17febbraio2023ore 12:00Fondazione di Piacenza e Vigevano

Si rinnova la collaborazione tra Fondazione di Piacenza e Vigevano e il Piacenza Jazz Club, pronto a tagliare il traguardo del ventennale. Pubblicazioni, mostre, nuove collaborazioni fino a un concerto prodotto in proprio sono solo alcuni degli sforzi organizzativi più importanti che vanno al di là del cartellone principale dei concerti – peraltro ricco, ricchissimo di grandi nomi – con l’attenzione a coinvolgere sempre la più ampia porzione di tessuto cittadino. Un festival diffuso, in grado di arrivare capillarmente ben al di fuori del contesto tradizionale dei teatri e delle sale concerto, in mezzo alla gente, nelle scuole, per le strade, nei pub, nei centri commerciali, nel carcere, per portare il suo messaggio di festosa contaminazione e integrazione.

Per festeggiare in grande stile il ventennale, il classico concerto di anteprima offerto alla città in occasione della presentazione del festival il 19 febbraio nell’Auditorium della Fondazione vedrà protagonista Musica Nuda, l’affiatato duo formato dalla voce di Petra Magoni e dal contrabbasso di Ferruccio Spinetti, che celebra anch’esso i vent’anni di sodalizio.

A inaugurare questa speciale edizione sarà invece un omaggio al Maestro Giuseppe Parmigiani, mancato lo scorso anno, con un concerto della “sua” Sugar Kitty Band, che non solo fu la prima big band di Piacenza ma anche delle province limitrofe e che fu da lui ideata e condotta. L’orchestra fu attiva per diversi anni esibendosi regolarmente in festival e rassegne, oltre che nelle piazze e nei teatri della provincia di Piacenza (da segnalare l’esibizione ad Hannover in occasione dell’Expo 2000).

Tra gli altri protagonisti il compositore, sassofonista e clarinettista francese Michel Portal; Mike Stern accompagnato da una super band di cinque elementi in cui spicca il batterista Dennis Chambers; Bill Frisell, che col suo lavoro ha cambiato il suono della musica americana e sarà protagonista condividendo il palcoscenico con il contrabbassista Thomas Morgan. E ancora, in omaggio al grande jazz italiano, viene schierato un terzetto di assoluti fuoriclasse: a cominciare dal sassofonista, compositore e docente Claudio Fasoli, quindi Umberto Petrin in trio che presenterà nel cartellone del ventennale il suo ultimo progetto “Everybody Dance” e Maurizio Giammarco, sassofonista che presenterà diverse sue nuove composizioni, appositamente pensate per il gruppo Halfplugged Syncotribe, versione del solido e navigato trio Syncotribe allargato a quintetto.

Tra gli altri protagonisti il duo di Enrico Rava, vera icona del jazz italiano, insieme a Fred Hersch, il pianista che ha fatto dell’innovazione il suo elemento distintivo.

Sempre speciale il concerto che il festival programma nella spiritualità infusa dall’antica Basilica di S. Savino. Quest’anno, per la prima volta, sarà assoluto protagonista in solitudine Gianni Azzali, sassofonista e flautista, nonché direttore del festival. Nel titolo “Peke Yako”, che in Swahili significa “da solo”, il richiamo alla finalità benefica della serata, il cui ricavato andrà all’associazione “L’albero di Joshua” che sostiene le attività in Kenya della dottoressa piacentina Francesca Lipeti.

Ogni anno il Concorso Bettinardi per Giovani Talenti del Jazz Italiano dà l’occasione ai vincitori delle tre categorie in cui è suddiviso – Solisti, Gruppi e Cantanti – di esibirsi nel cartellone principale dell’anno successivo, dato che uno dei premi più ambiti e interessanti è l’ingaggio al festival per i primi classificati. Per aumentarne la visibilità, i loro concerti in sono programmati in doppio set con musicisti più popolari. È così che Donatella Montinaro canterà alla testa di un suo quintetto nella stessa sera del Claudio Fasoli Samadhi Quartet, il flautista Aldo Di Caterino si esibirà in trio prima del progetto di Umberto Petrin e il gruppo Michele Sannelli & The Gonghers li ascolteremo prima dei Syncotribe di Maurizio Giammarco.

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Conferenza Stampa