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Ensemble Universitario del Collegio Ghislieri | Carlo De Martini, maestro concertatore

12maggio2024ore 17:00Auditorium San Dionigi, Vigevano

ANTOLOGIA CAMERISTICA N. 4

Musiche di J. S. Bach, F. J. Haydn, J. Kreutzer, C. Saint Saens

L’arte del contrappunto ha informato la Composizione musicale fin dall’epoca del Gregoriano, intrigando nei secoli successivi una lunghissima schiera di musicisti con le sue difficili regole e costringendoli a prove di abilità spesso superiori alle umane forze. Nel Seicento solo chi ne padroneggia disinvoltamente la tecnica poteva essere considerato, nel mondo accademico, un musico valido a tutti gli effetti.

Non si può quindi prescindere dalla figura di Johann Sebastian Bach, colui che ha portato ai supremi esiti artistici la disciplina e ne ha proiettato l’esistenza nel futuro, dandole una nuova linfa vitale, che alla metà del Settecento sembrava aver ormai esaurito la propria forza. Il miracolo è stato compiuto con due grandi opere, L’Offerta Musicale e L’Arte della Fuga, che lo hanno tenuto attivo negli ultimi difficili anni di vita.

La figura di Bach si colloca per tutti i musicisti in un punto speciale. Offre spunti di studio, sorprese idiomatiche, consolazione: un modello di complessità e semplicità   universale senza paragoni. Per questo siamo partiti da lui. Abbiamo scelto quattro Contrappunti dell’Arte della Fuga e li abbiamo distribuiti come segnali di un cammino all’interno del programma. 

Tre sono i compositori che alterneremo al filo rosso: il tedesco Joseph Kreutzer, il francese Camille Saint Saens e l’immancabile Franz Joseph Haydn. 

Kreutzer, che non ha a che vedere con il violinista Rudolph a cui Beethoven dedicò la nona sonata, ma è un oscuro compositore renano, nato ad Aachen e vissuto a Dusseldorf nella prima metà dell’800, fu violinista e compose molta musica da camera. I Quattro Trii dell’Op. 9 utilizzano la chitarra come collante tra il flauto e il violino e galleggiano sull’onda del linguaggio mozartiano: interessante la citazione pressoché letterale del trio del Quartetto K 589 di Mozart che troviamo all’interno della Polacca di questo Trio in mi minore. 

Saint Saens è senz’altro più conosciuto. Il compositore parigino costituisce il centro “romantico” del nostro programma, con la Romanza per flauto e arpa del 1871 e la Sonata per clarinetto e pianoforte scritta (come l’Arte della Fuga per Bach) nell’ultimo anno di vita, il 1921. In mezzo a tutto quel contrappunto più o meno severo, il clima della nostra serata si arricchisce di un pò di sana musica cantabile francese. 

Haydn, padre del Quartetto, nonno di tutti noi almeno quanto Bach, interviene infine con uno dei suoi gioielli: il quinto Quartetto della sua Opera 20, pietra miliare nella storia della forma, in cui, con grande gioia troviamo uno degli esempi dell’immortalità donata da Bach all’arte contrappuntistica, un intero movimento finale in forma di Fuga a due soggetti. Bach sorride mentre il giovane Haydn, una ventina d’anni dopo la sua morte, si cimenta con il contrappunto a quattro voci per dare ulteriore piacere al suo committente, il Principe Esterhazj. 

Carlo De Martini

 

I concerti sono a ingresso gratuito

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