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Anchise

César Brie in
Anchise

07luglio2023ore 21.30Area Archeologica di Veleia Romana, Lugagnano Val d’Arda (PC)

César Brie

in

Anchise

Primo Studio

 


Testo e regia César Brie
Assistente alla regia Vera Dalla Pasqua
Con César Brie, Vera Dalla Pasqua, Davide De Togni,
Tommaso Pioli, Annalesi Secco, Alessandro Treccani
Musiche eseguite dal vivo
Costumi e oggetti di scena Isola del teatro
Produzione Smart in collaborazione con Festival di Teatro Antico di Veleia

Prima nazionale

Il pluripremiato drammaturgo, regista e attore argentino César Brie, creatore di spettacoli di grande rigore e forza comunicativa, presenta a Veleia in prima nazionale il suo nuovo, inedito lavoro, ispirato all’epos latino, costruito ad hoc per il Festival e itinerante. Con lui gli spettatori, divisi in piccoli gruppi, attraverseranno l’area archeologica seguendo l’immaginifico viaggio di Anchise, il mortale che si è unito alla dea Afrodite, il padre di Enea, il profugo che parte da Troia in fiamme con il figlio…

«Anchise, il padre di Enea. Afrodite, la madre.
Abbiamo l’immagine di un vecchio portato in esilio nelle braccia del figlio.
A suo fianco c’è Ascanio, il figlio di Enea.
Anchise porta un’urna con sé, con le ceneri dei suoi antenati. Anchise non voleva patire, voleva morire insieme ai troiani. Accetta di partire per evitare la morte di Enea, che ha deciso di restare con lui.
Anchise muore in esilio, in Sicilia, a Erice. Christa Wolf, nel suo libro Cassandra, racconta di Anchise. Lo descrive come un veggente, saggio e prudente.
Un testimone.
Chi è Anchise per me?
Anchise è un profugo. Un naufrago. […]
Anchise custodisce la memoria di un popolo insieme alla sua. Anchise è un uomo cha ha fatto l’amore con la dea dell’amore. E la dea riconosce nell’amore di Anchise il dolore dei mortali. Capisce che gli dèi eterni non possono sentire come gli umani. Agli dèi, la vita eterna toglie l’empatia, la memoria, la fugacità.
Anchise è un padre e un nonno. Un pastore e un saggio. Conosce la sconfitta, l’esilio, l’amore, la perdita. Anchise nell’Ade mostra a suo figlio, (che è ancora vivo), la propria discendenza.
L’Ade di Anchise è un luogo simile a un purgatorio e a un paradiso, dove le anime lavano i propri ricordi per nascere ancora. Anchise allora, sta sulla soglia.
Memore del passato conosce il futuro, ma non può cambiarlo.
Infine, Anchise è anche il trapasso, l’agonia, la fatica di morire, il viaggio finale che tutti facciamo.»

(César Brie – Note su Anchise)

Spettacolo itinerante a numero chiuso
Doppia replica giornaliera

Spettaolo Sold Out

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