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Sul Guardare. Atto 3 – Andrea Sala

08marzo202410:30-19:30XNL Piacenza | Via Santa Franca, 36 - Piacenza
Andrea Sala, studio per Zucca essiccata, 2024 - ph. © Daniele Signaroldi

A cura di Paola Nicolin

La terza mostra di una serie dedicata a opere poco conosciute nelle collezioni dei musei piacentini in dialogo con artisti contemporanei mette in conversazione Andrea Sala con oggetti e arredi liturgici provenienti dalle collezioni della Diocesi di Piacenza-Bobbio

La sezione Arte di XNL Piacenza, centro d’arte contemporanea, cinema, teatro e musica della Fondazione di Piacenza e Vigevano, è lieta di annunciare Sul Guardare Atto 3 / Andrea Sala, in collaborazione con l’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Piacenza-Bobbio, la seconda mostra parte del programma Sul Guardare inaugurato a settembre 2023 con un’esposizione dedicata a Massimo Grimaldi in dialogo con la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi.

Il progetto, liberamente ispirato all’omonima serie televisiva ideata da John Berger nel 1971 per la BBC, è dedicato alla rilettura del patrimonio artistico della città e del suo territorio tra tradizione e innovazione, tra mostre e collezioni permanenti, ponendolo in conversazione con le opere di artisti contemporanei.

Protagonista del terzo atto della serie, a cura della direttrice di XNL Arte Paola Nicolin, è Andrea Sala (Como, 1976), artista italiano cresciuto professionalmente tra l’Italia e il Canada, le cui sculture riflettono l’interesse per la cultura del progetto e la ricerca sui processi, che nascono dalla fascinazione per materiali spesso fragili come la terracotta e la ceramica. La sua ricerca artistica s’ispira all’estetica tradizionale e alle avanguardie del XIX secolo, in particolare nel campo del design, dell’architettura e delle arti visive in generale, e trova compimento nell’essenzialità delle forme e nell’utilizzo di tecniche tradizionali applicate a materiali industriali, o viceversa. La scelta dei materiali ha così un ruolo centrale nella pratica di Sala: l’artista li seleziona in base alle peculiarità intrinseche della materia, che si modifica durante tutte le fasi del processo di produzione.

Sala mette in scena negli spazi di XNL una peculiare lettura di alcuni oggetti e arredi liturgici provenienti dai depositi e dalle collezioni del palazzo vescovile di Piacenza, realizzando la sua prima mostra personale in una istituzione italiana.

L’esposizione nasce dalla frequentazione da parte dell’artista dei depositi del museo piacentino. Grazie alla collaborazione con il Direttore Manuel Ferrari, l’artista ha avuto la possibilità di stare fisicamente a contatto con una parte nascosta del patrimonio, fatta di oggetti minimi, frammentari, eppure di grande potenza narrativa. In questa prospettiva, il progetto si è posto l’obiettivo di facilitare la residenza di un artista contemporaneo in città affinché la selezione stessa degli oggetti fosse una scelta personale, soggettiva, che potesse rivelare non solo una storia, ma soprattutto una reazione emotiva di fronte ai materiali, alle forme e alla possibilità di agire diversamente un oggetto legato a un rito. Con la sua peculiare sensibilità verso la poetica dei materiali e del display, Sala ha selezionato custodie, paramenti liturgici, ostensori, coppe, candelieri e li ha rimontati entro una nuova cornice che ne ribalta la prospettiva, accompagnandoli con una selezione di sue nuove sculture in ceramica e suoi disegni realizzati per l’occasione.

Arredi sacri nati per avvolgere e contenere il sacro, per proteggerlo nel momento della sua esposizione al pubblico, toccano ora terra per essere visti da vicino, si aprono al pubblico nella loro semplice bellezza di forme e materiali.

Questo progetto” afferma Andrea Salaè importante proprio perché sono stato chiamato a fare qualcosa che nella mia pratica artistica è una costante. Mi interessa far entrare lo spettatore in un meccanismo di rielaborazione di particolari strutture linguistiche culturali, in questo caso il rito, il simbolo e i relativi oggetti appartenenti al sacro, contaminandole con altre forme, usi e significati.”

Tema della mostra è una riflessione sull’involucro, su ciò che avvolge, sia esso una veste, una scatola, una coperta, un ventre.

La fascinazione per le forme è un’attitudine costante nella ricerca di Sala. L’artista riflette sulle forme, sui materiali, sui colori per uno sguardo sugli oggetti che, privo di connotazione religiosa, offre occasione di ragionare su ciò che contiene per capire meglio ciò che è contenuto. Queste forme perfette, in bilico tra astrattismo e antropomorfismo, sono “contenitori del sacro” e insieme raccontano di storie, di viaggi, di riti, di solitudine e intimità così come di moltitudini in processione, di pace e di guerre, di conversioni e sottomissioni, di sfarzo e povertà, di vita e di morte.

Questo atteggiamento” dichiara l’artista, “mi permette di superare la completezza della fonte di ispirazione iniziale per realizzare opere “corrotte” da influenze diverse. Continuo a indagare il mondo dei prodotti industriali, dove la funzione degli oggetti viene progressivamente persa a causa dell’effetto disimpegnato del processo artistico, ma sono anche colpito dall’attitudine dell’uomo nel vivere i suoi spazi e dal suo rapporto con gli oggetti. Nel corso degli anni la mia ossessiva e scrupolosa dissezione del mondo delle cose mi ha permesso di creare un personale alfabeto di forme sempre più lontane dai riferimenti iniziali eppure, in modo distorto, ancora familiari.

In linea con l’identità di XNL Arte e con la sua vocazione a museo-scuola, fortemente incentrato sulla trasmissione dei saperi e la storia dell’arte, l’esposizione vede Andrea Sala coinvolto nella programmazione di atelier d’artista, da lui ideati e diretti e inclusi nel percorso di PCTO dei Licei e degli Istituti Superiori di Piacenza, e prevede una sezione educativa con i laboratori per le scuole primarie e secondarie di primo grado e una serie di tre azioni performative a cura di Nicola Ratti, musicista e sound designer interessato alla sperimentazione tra musica analogica e installazione sonora. La mostra stessa, concepita come un ampio involucro per le opere esposte, accoglierà così nel corso della sua apertura anche una serie di interventi che si relazioneranno con gli oggetti esposti, ampliandone la potenza narrativa in chiave contemporanea.

Continua inoltre anche per Andrea Sala il format digitale “Voci su / Voices on”, inaugurato con la mostra di Massimo Grimaldi e pensato come un’incursione nel vissuto dell’artista, un progetto editoriale ideato per i canali social di XNL Arte dedicato agli artisti e alle artiste in mostra e alle comunità che li/le circondano.

Sul Guardare Atto 3° prosegue così il programma, inaugurato con la mostra di Massimo Grimaldi a dialogo con opere della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, dedicato al tema della ricerca sulla immagine e conferma il suo obiettivo di valorizzazione della storia in relazione a temi e questioni dell’attualità.

Il programma Arte di XNL è promosso da Rete Cultura Piacenza, che comprende Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comune di Piacenza, Provincia di Piacenza, Regione Emilia-Romagna, Camera di Commercio dell’Emilia e Diocesi di Piacenza-Bobbio.

Public program

simbolo/voce/corpo, la rassegna di performance a cura di Nicola Ratti

A cura della piattaforma di produzione e progettazione culturale LL, una sequenza di tre interventi nello spazio, intitolati simbolo/voce/corpo, che scandiranno il tempo della mostra Sul Guardare, Atto 3°. Andrea Sala, oltre l’inaugurazione.

I tre lavori di Miranda Secondari, Alessandro Bosetti ed Enrico Malatesta integrano nella loro idea creativa e messa in atto una riflessione attorno alla trasposizione in contesti differenti di simboli, allo scostamento di significato della voce come elemento staccato dal corpo fino al corpo stesso come involucro, pelle che contiene il silenzio. Con questa serie di lavori, che abitano lo spazio della mostra sia in un modo affermativo che mimetico, senza mai sommarsi o imporsi come una superfetazione, si offre al visitatore, in questo caso anche spettatore, un’esperienza integrale di luogo e contenuto. Le performance sono presentate da LL piattaforma di produzione e progettazione culturale, curatela ed editoria formata da Nicola Ratti, Roberta Pagani e Marco Paltrinieri.

Azioni:

Caveja

08.03.2024, H. 18.30

Caveja di Enrico Malatesta è una performance sonora che vede come protagonista uno strumento di lavoro originario della tradizione contadina romagnola, la caveja, poi trasformata in un simbolo/strumento, il cui suono è magico e protettivo, di riti propiziatori e religiosi.

La caveja, in comunione con altri oggetti sonori, costituisce la strumentazione con cui Malatesta creerà̀ un paesaggio di accadimenti diffusi all’interno della sala caratterizzati da uno stimolo all’attenzione di variazioni e dinamiche talvolta minime del paesaggio sonoro in cui siamo immersi.

Plane/Talea

21.04.2024, ore 18.30 (da confermare – info su xnlpiacenza.it)

Plane/Talea di Alessandro Bosetti è una performance sonora che vede la voce come unico materiale compositivo, una voce svincolata dalla propria identità biografica, dal proprio corpo; una voce che diviene contenuto privo di involucro, risultato di un lavoro di archiviazione di anni. La performance abita lo spazio della mostra mettendone in discussione il display stesso attraverso la disposizione estesa, ed esplosa, di pubblico e fonti sonore.

L’Assente

28.06.2024, ore 18.30 (da confermare – info su xnlpiacenza.it)

L’Assente di Miranda Secondari è un solo di danza che indaga l’assenza come momento di sospensione, attraverso movimenti precisi e dilatati nel tempo: vengono così portate alla luce immagini inattese, sottili ambiguità tra movimento e scultura, silenzio e accadimenti sonori. Miranda Secondari presenta L’Assente dopo una breve residenza di preparazione all’interno degli spazi della mostra.

 

 

Sul Guardare. Atto 3

Andrea Sala

2 marzo – 30 giugno 2024

Venerdì-Domenica: 10.30-19.30
Info: Su prenotazione per scuole e gruppi | Ingresso gratuito

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Studio view. Ph. Daniele Signaroldi
Andrea Sala

Nato a Como nel 1976, Andrea Sala vive e lavora a Milano, dove si è laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. La ricerca artistica di Sala, ispirata all’estetica tradizionale e alle avanguardie del XIX secolo, in particolare nel campo del Design, dell’Architettura e delle Arti Visive in generale, trova compimento nell’essenzialità delle forme e nell’utilizzo di tecniche tradizionali applicate a materiali industriali, o viceversa. La scelta dei materiali ha un ruolo centrale nella pratica di Sala: l’artista li seleziona in base alle peculiarità intrinseche della materia, che si modifica durante tutte le fasi del processo di produzione. Osservato da vicino, esplorato nel suo farsi, esso è come un racconto, composto da pezzi da accostare, tanto enigmatico quanto evidente e manifesto come la storia della nostra cultura materiale. Questa attitudine consente di superare la compiutezza della fonte iniziale per lasciare spazio a opere sempre più “corrotte” da influenze diverse. Sala indaga il mondo dei beni industriali, in cui la funzione degli oggetti man mano si perde grazie all’effetto decontestualizzante del procedimento artistico. Seziona il mondo delle cose con cura e ossessiva scrupolosità e le trasforma in un personale alfabeto alla base di un fare sempre alla ricerca delle proprie ragioni.

Le sue opere hanno guadagnato l’attenzione internazionale e sono state esposte in diverse sedi, tra cui la Biennale di Venezia di Architettura (2004), il MAMCO, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Ginevra (2003), il MACO, Museo d’Arte Contemporanea di Oaxaca (2007), il Kaleidoscope Project Space a Milano (2010), la Maison Rouge a Parigi (2012), il Museo d’Arte di Joliette (2012) e la Fondazione Guido Molinari a Montréal (2012). Le sue opere si trovano nella collezione del MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Roma, presso la Banca Albertini Syz di Milano e in collezioni private. Alcuni suoi lavori sono stati esposti presso l’ultima Triennale di Milano.

Nicola Ratti

Nicola Ratti è musicista poliedrico e sound designer attivo da anni in diversi ambiti sperimentali. La sua produzione sonora crea sistemi che prendono forma dalla ripetizione e dalla dilatazione, con particolare attenzione alla costruzione di ambienti che gravitano in relazione allo spazio e all’architettura che abitiamo e mettendo in bilico gli orientamenti emotivi e percettivi ai quali siamo abituati.

Come compositore e sound designer le sue opere attraversano ambiti diversi dal teatro al cinema passando per le arti performative, le opere radiofoniche e la sound art in contesti internazionali quali festival e biennali d’arte e architettura. Membro e co-fondatore di Standards, un centro culturale attivo a Milano tra il 2015 e 2022, collabora e organizza eventi che hanno come focus il rapporto tra suono, spazio e corpo.

La cospicua produzione destinata a Piacenza suscitò grande ammirazione e stima verso i due fratelli Del Maino, tanto che il 3 luglio 1529 furono insigniti della cittadinanza onoraria.

Nato a Milano nel 1978, si è esibito in Europa, Nord America, Russia e Giappone e i suoi album sono stati pubblicati da diverse etichette internazionali dal 2006. Ha all’attivo progetti collaborativi quali Bellows, NR/MA, What we do when in silence.

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Zucche essiccate, 2024, (n.15). Ph. Daniele Signaroldi
I depositi dei musei diocesani. Ph. Daniele Signaroldi
Andrea Sala. Ph. Tommaso Tanini