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Progetto Piacenza

Assicurare alle famiglie posti di nelle residenze protette per gli anziani a costi calmierati.

È quanto prevede il Progetto Piacenza, realizzato grazie ad un protocollo d’intesa avviato nel 2015 e rinnovato lo scorso marzo.

Promosso da Comune di Piacenza, Fondazione di Piacenza e Vigevano e Consulta delle opere socio assistenziali della Diocesi di Piacenza e Bobbio, il progetto è ora ampliato e potenziato in collaborazione con i distretti socio sanitari di Levante e Ponente.

Il documento è stato firmato nella sede della Fondazione dal presidente dell’ente Massimo Toscani,  dai sindaci di Piacenza Patrizia Barbieri, di Castelsangiovanni Lucia Fontana  e di Fiorenzuola Romeo Gandolfi e da Giuseppe Chiodaroli, rappresentante della Consulta.

Si tratta dunque dell’ampliamento del progetto originario avviato nel 2015. Un progetto di servizio per tutta la collettività che consente alle famiglie, in attesa dei posti convenzionati a prezzo calmierato nelle strutture di accoglienza per la terza età, di non dovere sostenere la retta intera bensì il 60% del costo previsto.

Attualmente vi sono in tutto 28 posti a costo calmierato a disposizione presso le case protette della Consulta: di questi, 17 fanno capo al distretto di Piacenza, 8 al distretto di Ponente e 3 al distretto di Levante.

Il protocollo prevede che la Fondazione di Piacenza e Vigevano eroghi un contributo individuale giornaliero di 15 euro, per un periodo non superiore ai 6 mesi, affinché il servizio posso essere esteso a quante più famiglie possibile. Una ulteriore riduzione sulle rette viene messa a disposizione dalle case di riposo, che applicano un canone calmierato.

I ventotto posti letto sono così ripartiti:

  • 17 posti letto sono destinati al Distretto Città di Piacenza, 10 messi a disposizione dalla Fondazione Pia Casa per anziani Maruffi e 7 (sette) dalla Fondazione Madonna della Bomba Scalabrini onlus;
  • 8 sono destinati al Distretto Ponente, 4 messi a disposizione dalla C.R.A. Pia Casa Mons. Castagnetti onlus e 4 dalla Casa di riposo Gasparini;
  • 3 sono destinati al Distretto Levante, messi a disposizione dall’Associazione Casa di Riposo Ceresa.

In base ai posti letto assegnati al Distretto, ciascun Servizio Assistenza Anziani distrettuale, seguendo l’ordine della lista d’attesa per l’accesso su posto contrattualizzato, e previa segnalazione degli assistenti sociali responsabili del caso in merito alle opportunità garantite dal progetto, informa gli utenti della possibilità di ingresso su posto calmierato. Ogni Il Servizio Assistenza Anziani, oltre alla posizione in lista di attesa, si riserva la facoltà di valutare, congiuntamente alle assistenti sociali responsabili del caso, particolari situazioni di emergenza sociale o economica, nonché di considerare ulteriori elementi, quali la residenza degli anziani e dei loro familiari.

In caso di manifestazione di interesse  da parte della famiglia, il Responsabile del caso perfeziona l’istruttoria ai fini dell’ingresso. Il Servizio Assistenza Anziani distrettuale segnala alla struttura via e-mail il nominativo dell’utente individuato in vista del possibile ingresso.

Ogni accordo e adempimento per quanto riguarda gli atti inerenti il contratto di ospitalità nella Casa Residenza Anziani viene espletato dai familiari presso la struttura. Al momento dell’ingresso dell’anziano, la struttura provvede a dare tempestiva comunicazione al SAA distrettuale.

L’utente può rimanere accolto nella struttura prescelta alle condizioni previste dal Progetto fino a che non gli viene proposto un posto contrattualizzato nell’ambito delle strutture accreditate del distretto, e comunque per un periodo massimo di 6 mesi.